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Autore Il labirinto del fauno di G.DelToro
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 26-11-2006 12:03  
quote:
In data 2006-11-26 11:13, gatsby scrive:
AIZayd ho detto la mia opinione(è un forum), l'ho argomentata, e basta,



Ove perlatro hai argomentato sul film, non su "I mondi di Burton e di Del Toro a confronto".
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 26-11-2006 12:08  
bah, non capisco davvero di cosa si stia discutendo.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 26-11-2006 12:31  
quote:
In data 2006-11-25 09:54, gatsby scrive:
Alcuni lo hanno confrontato con Tim Burton, trovandolo addiriuttura migliore di tanti lavori dell'americano. Ma siamo matti?




Si sta discutendo che non hai argomentato questa tua battuta che, fino a prova contraria, ho trovato superficiale e inconsistente. Te l'ho fatto civilmente notare, un'opinione vale l'altra, dunque non vedo perchè il forum dovrebbe per questo andare a puttane se è vero che siamo tutti liberi di dire e replicare, nei modi consentiti.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 26-11-2006 13:03  
AIZayd ma se tu mi dici che Lost in space non si può paragonare a Guerre Stellari, o che Come fasri lasciare in 10 giorni non raggiungerà mai un Billy Wilder, o che Vacanze di Natale mai un Blake Edwards, mi metto a dirti che non lo puoi fare?
Io ho risposto inidrittamente ad alcuni blogger e pseudo critici cha hanno accostato questo lavoro di DelToro ad uno di Burton, ho spiegato perchè questo fiulm non mi ha convinto affatto, e implicitamente ho affermato come, bene o male, Burton non si avvicini (secondo la mia opinione) ad un così non alto livello di cinematografia.oltretutto io ho esluco alcun parallelismo, quindi semmai posso obiettare a chi ci trova analogie, non il contrario. Analogie, che come già detto ci sono solo perchè c'è una bambina e c'è un po' di fantasy, stop.
Vediti il film e poi parliamone magari, ma che venga a dibattere senza aver visto il film, pretendendo spiegazioni, che oltretutto non avendo visto il film neanche potresti capire (ed è anche in parte quanto hai fatto con Scoop) non ha senso.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 26-11-2006 13:20  
quote:
In data 2006-11-26 13:03, gatsby scrive:
AIZayd ma se tu mi dici che Lost in space non si può paragonare a Guerre Stellari, o che Come fasri lasciare in 10 giorni non raggiungerà mai un Billy Wilder, o che Vacanze di Natale mai un Blake Edwards, mi metto a dirti che non lo puoi fare?




No, non me lo diresti, ma anche si.., ed io anche non ti ho detto che non puoi dire su Burton e del Toro, solo che anche io avevo da dire qualcosa riguardo al fatto che non hai argomentato, ma solo lanciato un proclama, un secco: ma semo matti a paragonare del Toro a Burton.., dove addirittura qualcuno sostiene che il primo sia migliore del secondo? Mas o meno.., sta scritto.
Tutto questo senza dover temere la merda... se c'è una circolazione di idee. La merda ci sarebbe al contrario.

Ed ora basta negare l'evidenza rigirando la frittata.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 26-11-2006 alle 13:37 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 26-11-2006 13:32  
quote:
In data 2006-11-26 13:03, gatsby scrive:

AIZayd ma se tu mi dici che Lost in space non si può paragonare a Guerre Stellari, o che Come fasri lasciare in 10 giorni non raggiungerà mai un Billy Wilder, o che Vacanze di Natale mai un Blake Edwards, mi metto a dirti che non lo puoi fare?
Io ho risposto inidrittamente ad alcuni blogger e pseudo critici cha hanno accostato questo lavoro di DelToro ad uno di Burton, ho spiegato perchè questo fiulm non mi ha convinto affatto, e implicitamente ho affermato come, bene o male, Burton non si avvicini (secondo la mia opinione) ad un così non alto livello di cinematografia.oltretutto io ho esluco alcun parallelismo, quindi semmai posso obiettare a chi ci trova analogie, non il contrario. Analogie, che come già detto ci sono solo perchè c'è una bambina e c'è un po' di fantasy, stop.
Vediti il film e poi parliamone magari, ma che venga a dibattere senza aver visto il film, pretendendo spiegazioni, che oltretutto non avendo visto il film neanche potresti capire (ed è anche in parte quanto hai fatto con Scoop) non ha senso



Ripeto che non chiedevo spiegazioni su come hai parlato del film, ma su affermazioni tue a latere che esulano dal film. Ed io ho parlato di tale questione a latere del film, ovvero su Burton Vs del Toro, argomento che hai prospettato tu per primo, non io. Non serve conoscere il film per parlare di questo. Ciò che dici dei blogger e dei pseudo critici lo dici ora, non prima. Su Scoop, non ho mai detto una sola parola sul film, solo su Allen. Così fan tutti, così facciamo spesso ed anche in maniera costruttiva ed interessante visto che l'utenza, su posizioni diverse, si è molto appassionata sulle questioni da me poste, che riguardano il regista di Scoop e non di Blade Runner. E' valore aggiunto in una discussione che se dovesse limitarsi ai canoni e canali stretti ed angusti del tema stretto, morirebbe sul nascere, avrebbe vita breve.

Ed ora, dai, chiudiamo qui.

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 26-11-2006 alle 13:34 ]

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skylight

Reg.: 07 Dic 2002
Messaggi: 705
Da: san gillio (TO)
Inviato: 26-11-2006 15:35  
..lo presentano cm un film fantasy ma trattasi d tt'altro..l'ho visto ieri,nn è brutto,ma ki fuorviato dalla pubblicità ha pensato d portare i figli a vederlo si è trovato spiazzato d fronte al divieto ai minori d 14anni...
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conosci i tuoi nemici e conoscerai te stesso

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utopia


Reg.: 29 Mag 2004
Messaggi: 14557
Da: Smaramaust (NA)
Inviato: 26-11-2006 19:44  
quote:
In data 2006-11-26 15:35, skylight scrive:
..lo presentano cm un film fantasy ma trattasi d tt'altro..l'ho visto ieri,nn è brutto,ma ki fuorviato dalla pubblicità ha pensato d portare i figli a vederlo si è trovato spiazzato d fronte al divieto ai minori d 14anni...




Addirittura??? Mah, mi avete fatto nascere un pò di scetticismo nell'andare a vederlo, ma il fatto che sia vietato mi puzza... urge verificare!
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Tutto dipende da dove vuoi andare... Non importa che strada prendi!

Happiness only real when shared.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 26-11-2006 20:06  
un po' di considerazioni (negative) sparse sul film...


La mia critica non è sulla quantità dei temi trattati, ma quanto questi siano ripropositi senza alcuno sviluppo. Già dalla prima scena di violenza del generale, già dal fatto che sappiamo si parli della dittatura farnchista, già dal fatto che vediamo la madre che è plagiata, tutto quello che viene doipo, e che riprende queste tematiche è inutile, non arricchisce nulla, non sviluppa secondo altre prospettive il cocnetto, ma cerca solo di caricarli di drammaticità emotiva con quegli eventi. Chi non si schiferebbe davanti ad un cattivo così violento?Tutti. e chi non si commuoverebbe davanti ad una ragazzina così buona e dolce? Tutti. Tutta la storia, ma proprio tutta, viene costruita cercando di enfatizzare queste due figure (molto più la cattiveria dell'uomo ch della ragazzina), rendendo ridicola l'ambientazione storica (mi viene ad esempio da pensare ocme la maestria di Benigni con la Vita è bella, riuscì lui sì, davvero, a mantenere la fiaba su un livello di leggerezza e intelligenza che anche la storia per quanto improbabile sembrava vera, e tutti ervamo disposti a credergli).

Ricapitlando. Il tema principale del film è su come davanti alla tragedia e gli orrori della guerra, una bambina trovi nella fantsia sl'unico suo rifugio.
Lei è il "centro", quello che capita intorno e quello che deve portarla a fidarsi della fantasia, della magia del Fauno, devono essere eventi che lei vive, o quantomeno che lei percepisce.
Invece...
Non c'è e non sa nulla dell'omicidio del cacciatore di congigli, non c'è negli scontri ribelli/esercito, non vive il dramma della badante(o quello hce è) col fratello ribelle...lei odia quell'uomo perchè quell'uomo perchè percepisce come sia un cattivo elemento e lo capisce8e noi con lei) fin dalla stretta di mano iniziale. Tutto il resto, la bambina non lo vive, puòà averne sentore, ma non lo vive. Ed infatti è totalmente fuori dal senso del film, è una ripetizione inutile (oltretutto girata davvero maluccio) che fa perdere di vista quel significato che il finale riporta invece in evidenza.
La ridondanza è in tutta quella parte centrale in cui, dal punto di vista della ragazzina, non succede nulla di nulla. Vuoto assoluto. Mi piacerebbe avere il film e tagliare tutto quel che viene dopo la stretta di mano, far sentire gli spari dei ribelli da lontano, magari l'episodio della madre e della pinata butatta via e poi il finale. Sraebeb un film preciso, in cui il significato emergerebbe lo stesso, ma ben pià chiaro nella forma.

Il limite grosso di DelToro in quetso film è nel voler quasi spiegare la guerra e la dittatura franchista. Utilizza la guerra su quell'avamposto come emblema di una guerra che lo spettatore non dovrebbe consocere.peccato che la conosce, non ce ne era bisogno E' un grosso errore di presunzione, una scelta che rende il film banale in più frangenti (visto che questo "campione" di guerra e dittatura è quantomai superficiale, ed anzi fa quasi sembrare anche la guerra come una favola), e che limita qualsiasi giudizio positivo giustamente scaturibile dalle buone scene fantsy girate.
più lo teorizzo questo film, più lo trovo debole, soprattutto dal punto di vista della sceneggiatura.
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follettina

Reg.: 21 Mar 2004
Messaggi: 18413
Da: pineto (TE)
Inviato: 26-11-2006 22:39  
quote:
In data 2006-11-25 16:55, utopia scrive:
Volevo andarlo a vedere ma Gats mi ha spento tutto l'entusiasmo... uhhhhm...



in effetti gats!
cmq lo andrò a vedere lo stesso.. dovevao andare ieri all'ultimo spettacolo, ma ci sono stati dei problemi con la pellicola così in alternativa c'erano aldo/giovanni/giacomo.. vabbè che era lo spettacolo delle 00.55 ma la metà della gente dormiva...
io avrei preferito il labirinto..

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follettina

Reg.: 21 Mar 2004
Messaggi: 18413
Da: pineto (TE)
Inviato: 26-11-2006 22:40  
quote:
In data 2006-11-26 19:44, utopia scrive:
quote:
In data 2006-11-26 15:35, skylight scrive:
..lo presentano cm un film fantasy ma trattasi d tt'altro..l'ho visto ieri,nn è brutto,ma ki fuorviato dalla pubblicità ha pensato d portare i figli a vederlo si è trovato spiazzato d fronte al divieto ai minori d 14anni...




Addirittura??? Mah, mi avete fatto nascere un pò di scetticismo nell'andare a vederlo, ma il fatto che sia vietato mi puzza... urge verificare!



confermo, è vietato x i minori di 14 anni

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 27-11-2006 02:00  
Meraviglia! Si esce dalla sala pieni di stupori e con il cuore in subbuglio. Siamo tutti un po’ Ofelia.., è la nostra stessa infanzia ad essere raccontata con rara leggerezza di tocco, senso vivo dell'immaginazione, della fantasia, della bellezza.
Straordinarie le ambientazioni, reali e favolose; bellissime icone di un antico immaginario favolistico, le “creature” della psiche sono ben progettate, disegnate, “animate”, una vera sorpresa/delizia. Luoghi e stati d'animo, dell'incubo e del sogno, di notevole impatto visivo ed emozionale, nonostante il regista rinunci ai tronfi e consunti effetti ed affetti speciali di matrice hollywoodiana, che siano il fine è non il mezzo della rappresentazione. Banditi i muscolosi e nevrotico-isterici movimenti di macchina con musiche ottundenti che cercano con la loro invadenza di sopperire al vuoto espressivo, al virtuosismo fine a se stesso, ci siamo liberati per una volta di quel modo di girare che ormai, da lustri, rappresenta un clichè mille volte visto, che fa ricorso a mezzi colossali ed elefantiaci, dinosauri, solo per raccontare storielle morali, banali, infarcite di vieti sentimentalismi di facile e ricattatoria presa.
Le musiche originali di Javier Navarrete, composizioni di prim'ordine, di tessitura assai fine, sono usate con estrema accortezza e discrezione, e, nel gioco di raffinata sottolineatura, mai si sovrappongono al pathos visivo, né all'ampiezza del respiro narrativo, immaginifico e poetico. Davvero notevole il brano - sorta di "cantata" per coro ed orchestra che ricorda le profonde elegie di un Gabriel Faurè - che sfuma con i titoli di coda, quasi a voler trattenere fino all'ultimo istante l'incanto che a malincuore vediamo svanire sullo schermo ma che seguita a vivere nella mente e nel cuore.
Da tempo non si vedeva sul grande schermo un film di "genere" cosi avvincente, appassionante, misterioso, favolistico nel senso più autentico e "patetico" del termine, allorchè Del Toro non spiega tutto e pure tutto dice su quanto occorre dire del mondo "incantato" del fanciullo, della tradizione favolistica europea, nonostante si tratti di un'opera messicana che tuttavia risente del passaggio culturale ispanico.
Un film ben diretto (potremmo dire in modo "classico"); montaggio, fotografia, interpretazioni (cast eccellente, deliziosa la piccola Ivana Vaquero nei panni di Ofelia; sempre brava, anzi in crescendo Maribel Verdú, memorabile interprete di Y tu mama tambien, di A. Cuaron coproduttore della pellicola di De Toro), scrittura coerente e lineare, senza sbavature e ridondanze, dove con grande stile visivo, visionario e narrativo, si pongono in parallelo e s'incastrano mirabilmente i doppi piani del sogno e della veglia, negli incubi della vita reale, negli orrori della guerra, nelle evasioni e scappatoie che solo i bambini sono capaci di immaginare e "creare": basta un gessetto per disegnare ed aprire, sul un muro della violenza adulta, dell'oltraggio, la porta delle Meraviglie.
Alice abita ancora qui.., in maniera più drammatica, nel sorprendente mondo che un regista come Guillermo del Toro - già autore del più che felice, e altrettanto immaginifico, La spina del diavolo - regala allo spettatore.
La fotografia dai colori "gotici", oscuri, densi, con tutte le gamme dei verdi marci, dei marroni e dei grigi, evoca atmosfere inquietanti e dolorose, a tratti familiari, riconoscibili, già "vissute", e ci sembra quasi di sentire gli odori della terra, della natura, del bosco bagnato, delle acque, delle brume e del sangue; gli odori e i sapori delle cucine in cui le donne preparano il rancio per la guarnigione franchista. Carnale, fisico, “sangriente”, pur nelle astrazioni, IL LABIRINTO DEL FAUNO resta un'opera profondamente legata sentimento arcaico, al canto ineffabile, pregno di antiche “voci”, della terra. Al mondo dell’inconscio.
Si parla di esagerazioni e di modo didascalico e caricaturale di ritrarre il capitano Vidal, l'aguzzino franchista, e così tutta la canagliesca guarnigione seguito. A mio avviso - per quanto pure conti nell'economia filmica questa legittima e motivata valenza politica e “idealista” -, la ragione di una scelta che porti anche a mostrare ciò che corrisponde a una verità storica inoppugnabile, andrebbe soprattutto ricercata nel fatto che tutte le favole "nere" - quelle mitiche, di antica tradizione europea, e di altri continenti ed angoli della Terra - hanno quasi sempre un patrigno o una matrigna malvagi, crudeli e violenti, dai quali il bambino - ne va della sua crescita - si deve difendere, emancipare, al limite uccidendo, non solo metaforicamente, il padre-padone, o madre-madrigna, l'"orco", o la "strega", terribili entità che incarnano il male assoluto, “cattivi” fino in fondo, senza possibilità di ritorno. In tutte le favole è insito, quale aspetto irrinunciabile, il dicotomico gioco del bene e del male, nettamente contrapposti e pure con infinite sfumature e possibilità d’interpretazione. A nulla serve inoltre speculare sulle presunte incongruenze narrative, che non si ravvisano, e che se pure ve ne fossero sarebbero del tutto funzionali, dunque epidermiche e ininfluenti ai fini del risultato, nel film fantastico.
Alle scene di violento realismo (la storia centrale, di raccordo, che narra le vicende di un gruppo di resistenti repubblicani, a guerra finita, braccati dai fascisti - ma sorvolo sulla sinossi, la si potrà leggere altrove) si alternano e contrappongono quelle del sogno e del mondo favolistico che Ofelia evoca, “materializza”, e in cui trova rifugio, unica via d'uscita dagli orrori e dalle brutture del mondo che la circonda.
Ciò mi suggerisce un'idea di contrapposizione tra il mondo barbaro, violento, criminale ed illegittimo dei franchisti che trascinarono la Spagna, devastandola, in una delle più terribili e sanguinose guerre civili che la storia non solo moderna ricordi, e quel mondo della fantasia, dell'immaginazione, dell'ingegno, della creatività, dell'arte, della poesia che covava all'interno di una nazione soffocata, repressa, dilaniata, oltraggiata. Dopo la morte di Franco e il ritorno della democrazia, verrà il tempo dell'agognata rinascita culturale e spirituale, alla luce del sole. La piccola Ofelia, in fondo - suggestione che mi sento di mettere sul piatto - incarna, simboleggia lo spirito di Lorca, di Picasso, di Bunuel, di Dalì, di Mirò, di Alberti.., e di tutta una nutrita generazione di poeti, scrittori, cineasti, pittori, musicisti, ecc, della ricchissima Spagna culturale ed artistica, costretti alla fuga, all'esilio, quando non morti ammazzati, da un regime criminale che Del Toro ben descrive, senza alcuna forzatura ed esagerazione - con la sua raffinata, trasfigurante, ancorchè nerissima favola per adulti.
Il finale è triste, amaro, tragico.., ma all’interno di un “sogno” catartico e poetico, a modo suo anch'esso "reale". Muore un corpo innocente, non lo spirito trascendente ed universale dell'arte che tale corpo vivo, pur essendo morto, incarna, per la quale non occorre immolare neppure una goccia di sangue.

C'è da augurarsi che Guillermo Del Toro non ceda, al pari di altri suoi colleghi connazionali, ex rappresentanti di un cinema indipendente che metteva in scena l'autentico e complesso macrocosmo messicano, universalizzandolo, al canto ingannatore della sirena hollywoodiana.

Già pubblicato in
Cinemaplus



[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 27-11-2006 alle 02:40 ]

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 27-11-2006 10:31  
Auè, incazzatevi pure sul film ma lasciatemi stare Burton.
Stiamo parlando del regista di Edward, Ed wood, Big Fish e Mars Attack.
Un poeta dell'immagine ( con Shymalan ).

Per quanto concerne Del Toro devo dire che del suo HELLBOY conservo davvero un buon ricordo.
In attesa di gustarmi questo suo Labirinto.

_________________
U N I T A C I N E F I L A

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 27-11-2006 15:47  
quote:
In data 2006-11-27 10:31, GionUein scrive:
Auè, incazzatevi pure sul film ma lasciatemi stare Burton.
Stiamo parlando del regista di Edward, Ed wood, Big Fish e Mars Attack.
Un poeta dell'immagine ( con Shymalan ).

Per quanto concerne Del Toro devo dire che del suo HELLBOY conservo davvero un buon ricordo.
In attesa di gustarmi questo suo Labirinto.




Del Toro e Burton, anche se si cimentano nello stesso genere "fantastico", sono due autori con specificità proprie, entrambi validi, stimolanti. Potrei dire che al momento, con il Labirinto del Toro batte alla grande il Burton di La fabbrica di cioccolato, ma anche di Big Fish, sebbene in misura minore. Burton è uno dei pochi "americani" specialisti del "genere" che sopporto, che anzi ammiro, che mi piace molto. Nightmare... è uno dei miei film cult.

Ti consiglio, se non lo conoscessi già, di recuperare, sempre di del Toro, anche La spina del diavolo.

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
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Da: taranto (TA)
Inviato: 27-11-2006 16:00  
quote:
In data 2006-11-27 15:47, AlZayd scrive:


Ti consiglio, se non lo conoscessi già, di recuperare, sempre di del Toro, anche La spina del diavolo.



Provvederò a recuperalro quanto prima, gracias.

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